LO SCRITTORE AUTOMATICO

di Roald Dahl

Produzione Scarrozzanti S.r.l.

adattamento teatrale di Luca Botturi.

Con Andrea Carabelli, Diego Becce, Giacomo Zof

A metà degli anni ’50 Mr. Bohlen vive un momento di successo: grazie al genio del giovane Adolph Knipe, la sua impresa di tecnologia ha realizzato il primo supercalcolatore scientifico. Knipe però, nonostante i complimenti e le gratificazioni, non sembra soddisfatto, anzi. Scompare per le ferie e, al rientro, presenza al suo capo un progetto pazzesco: un grande calcolatore in grado di scrivere racconti che vengano comprati e pubblicati. Una proposta economicamente interessante per Mr. Bohlen, e che permetterebbe a Knipe di vendicarsi delle persone che più odia: i direttori delle riviste letterarie che regolarmente scartano i suoi racconti.

Lo scrittore automatico viene sviluppato in gran segreto. Il risultato è strabiliante. I racconti automatici sono talmente belli che la nuova “Agenzia Letteraria Adolph Knipe” conquista rapidamente il mercato letterario. Ma non solo: con l’aiuto di qualche sterlina, Knipe convince molti famosi scrittori a vendergli il proprio nome e a lasciarsi scrivere racconti e romanzi. Ma non tutti accettano…

Il racconto

Roald Dahl, tra i maggiori scrittori per l’infanzia del ‘900, è stato anche prolifico autore di racconti per lettori adulti. Nel 1953 immagina profeticamente The Great Automatic Grammatizator, una macchina capace di scrivere racconti e romanzi che funzionano meglio di quelli degli scrittori umani sulle riviste specializzate. Tra suspence e momenti comici, il racconto scorre leggero e, in una drammatica chiusa che giunge come uno schiaffo, porta i lettori a riflettere sul nostro rapporto con le macchine e con l’intelligenza artificiale.

Lo scrittore automatico è disponibile in italiano in diverse edizioni in cui compare insieme a Il libraio che ingannò l’Inghilterra (la più recente di Guanda, 2016), oltre che nella raccolta Roald Dahl. Tutti i racconti di Longanesi (2009).

L’adattamento teatrale

Questo adattamento teatrale mette in scena i due protagonisti del racconto (Adolph Knipe e John Bohlen) insieme a un narratore e, ovviamente, al meraviglioso e terribile macchinario del grande scrittore automatico. Il testo teatrale rimane fedele all’originale, arricchito di alcuni elementi che aiutano a capire l’evoluzione tecnologica che rende l’IA di oggi diversa dalla macchina immaginata da Dahl oltre 70 anni fa.

I temi sono di attualità: la non sovrapponibilità di intelligenza e performance, la creatività, la scivolosa facilità con cui deleghiamo alle macchine, l’impatto dell’IA sulla cultura e sulla società.

Lo spettacolo si presta per una riflessione di conoscenza critica dell’intelligenza artificiale tanto in un contesto scolastico (scuola media superiore o università), che in un contesto aziendale o di riflessione su tecnologia e cultura.